Vigne estreme dalla fine del Mondo
Produttori viticoli pronti a sfidare la natura, arrampicando i propri vigneti ai pendii più difficili, sulle isole battute dal vento o irraggiate dal sole cocente. Collocandosi nei quattro angoli del mondo, troviamo viti svilupparsi in condizioni avverse e in terroir al limite della sopravvivenza vegetale.
Isole dal suolo vulcanico
L'isola greca di Santorini, la cui forma è dovuta all'eruzione vulcanica di 3.500 anni fa. Una scogliera sul mare con una collina arida, quasi priva di alberi e un terreno vulcanico molto povero di argilla e sabbia.
Le viti piantate dagli antichi agricoltori Fenici, sopravvivono al sole caldo e al vento carico di sabbia, sale e iodio, ricoprendo i rami contorti in se stessi, sdraiati a terra. L’uva di Santorini dal nome nativo di Assyrtiko, produce un eccellente vino bianco secco e insieme con Athiri e Aidani, un vino da dessert tradizionale.
Vigne in alta quota
Salta, nel nord dell'Argentina, è la regione vitivinicola più alta del mondo. I vigneti superano i 3.000 metri di altitudine, con altissime escursioni termiche; riceve aria fresca e luce solare splendente dalle Ande.
La città di Cafayate, a 1.600 metri, è famosa a Salta per i suoi vini a base di Torrontés, considerati unici al mondo, dovuti al clima del suolo, dell'altitudine, dell'umidità e delle tecniche di vinificazione.
Climi molto aridi
Il detto portoghese "nove mesi d'inverno e tre mesi di inferno" esprime le condizioni climatiche della vasta regione del Douro, una delle più selvagge e aspre del Paese, ma così bella e monumentale che è stata riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità.
La regione del Douro è montuosa, con un clima solitamente secco, con estati molto calde, inverni freddi e con qualche aridità quasi desertica in alcuni punti. E’ nel Douro che nasce il vino Porto, il grande ambasciatore del vino portoghese.
In questo tipo di avversità, la straordinaria adattabilità delle viti e l'incredibile persistenza, creatività e dedizione dei coltivatori prosperano.
In molti casi, erano le condizioni estremamente avverse che tenevano questi vigneti fuori dalla portata di parassiti come la fillossera, che distrusse praticamente tutti i vigneti europei alla fine del XIX secolo.
La natura è davvero saggia, anche quando si presenta in un modo piuttosto scomodo ...