Merlot

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Vino Merlot

Il Merlot è una varietà generalmente associata ai grandi vini di Saint-Émilion e Pomerol e di gran lunga la più coltivata di Bordeaux, che gode altrove di un’inconsueta popolarità. Il Merlot era già riconosciuto come vitigno per vini di qualità nella regione di Saint-Émilion e Pomerol nel 1784, secondo lo storico Enjalbert. I suoi aromi spaziano da quelli opulenti di prugna e panfrutto dei Saint-Émilion a variazioni più fini sul tema del Cabernet, ma ha quasi sempre struttura meno tannica e corpo più pieno.

Il Merlot come compagno del Cabernet Sauvignon nella ricetta "bordolese".

In tutta la Francia del Sud-Ovest e sempre di più in buona parte del mondo il Merlot ha il ruolo di compagno inseparabile del più austero, aristocratico e longevo Cabernet Sauvignon. Il suo frutto pieno e precoce integra le qualità del Cabernet S. in modo più eclatante del Cabernet Franc, che spesso costituisce il terzo ingrediente della diffusa ricetta «bordolese» (in realtà del Médoc). È altresì una valida assicurazione viticola in climi più rigidi, in quanto germoglia, fiorisce e matura almeno una settimana prima (il che però lo espone di più alle gelate, come hanno dimostrato in modo drammatico il 1956 e il 1991 a Bordeaux). La fioritura precoce lo rende particolarmente soggetto a colatura, scongiurarle con portinnesti meno robusti.

Il vitigno Merlot non è vigoroso, ma i grappoli spargoli di acini più grossi, con buccia notevolmente più sottile, sono più soggetti a marciume. È anche più sensibile alla peronospora (nelle vigne di Bordeaux le irrorazioni possono essere particolarmente frequenti). Si adatta molto bene a terreni umidi e freddi come quelli di Saint-Émilion e Pomerol, che conservano bene l’umidità e permettono alle uve di svilupparsi completamente. In terreni molto ben drenati le estati secche possono inficiare lo sviluppo delle uve. Per i viticoltori di zone con clima più freddo, il Merlot è facile da portare a maturazione e presenta inoltre il vantaggio di dare rese un po’ più alte.

La popolarità del Merlot nei vigneti di Bordeaux e nel sud della Francia e Italia settentrionale.

Non stupisce quindi che in Francia e in Italia settentrionale la superficie vitata a Merlot sia stata a lungo molto superiore a quella del Cabernet S. una realtà particolarmente accentuata a Bordeaux, dove il secondo prevale sul primo solo nei terreni notoriamente ben drenati del Médoc. In altre zone, non solo Saint-Émilion e Pomerol ma anche nelle Graves, a Bourg, Blaye, Fronsac e, va sottolineato, nelle zone che possono produrre il Bordeaux generico o nelle altre denominazioni delle Cótes, prevale il Merlot. Negli anni la popolarità del Merlot è tanto cresciuta tra i viticoltori di Bordeaux, Bergerac e Languedoc-Roussillon (che spesso abbandonavano varietà bianche meno allettanti) da farne nel 1988 la terza uva nera più piantata della Francia dopo il Carignan e il Grenache

Il Merlot è stato con la Syrah il principale beneficiario della svolta del Midi verso varietà migliorative. Occupava nel 1993 15.600 ha in Languedoc-Roussillon ed era venduto in gran parte come Vin de Pays monovitigno o assemblato, di qualità in genere inversamente proporzionale alle rese. Le sole denominazioni del Midi che ammettono il Merlot sono Cabardès e Cótes de la Malepère.

Il vitigno ha grande rilievo in Italia con 30.000 ha. È coltivato in particolare nel Nord-Est, spesso accanto al Cabernet F. con una produzione di vino detto Merlot di ben 100.000 hl l’anno nelle piane di Grave del Friuli e del Piave, anche se i vini migliori e più concentrati provengono, in quantità esigua, dalle vigne più elevate. In Friuli, dove di norma il Merlot dà risultati sensibilmente migliori, esiste la Strada del Merlot per i turisti, che corre lungo l’Isonzo. Numerose sono le denominazioni di Merlot in Friuli, Veneto e Trentino-Alto Adige, il che rende tanto più sorprendente che la varietà sia curata con grande attenzione da un piccolo gruppo di produttori. Ornellaia e Fattoria di Ama sono state le prime aziende a dimostrare che l’Italia poteva produrre qualcosa di più simile ai grandi Pomerol. Mentre il Merlot è un vitigno essenziale per l’industria vinicola della Svizzera italiana, con vini di qualità assai varia. 

Ma nel 1990 era già evidente il successo del Merlot, in modo particolarmente chiaro è stato considerato la varietà vincente nello Stato della California, invaso dal Cabernet e attento alle mode. In California gli ettari vitati di Merlot sono 7.300, e la varietà è ancora molto richiesta sia per i tagli con altri vitigni bordolesi sia per i rossi monovitigno, più morbidi e rotondi e più bevibili da giovani dei Cabernet Sauvignon californiani. Qualcuno lo definisce il nuovo Chardonnay, facile da bere ma con i presunti benefici del vino rosso per la salute.

L’entusiasmo piuttosto recente della California per il Merlot trova un parallelo in Australia. Si cominciano a capire le grandi potenzialità dell’uva in talune località, ma la tradizione prevalente vuole che si ammorbidisca il Cabernet Sauvignon (ammesso che lo stramaturo Cabernet australiano ne abbia bisogno) con Shiraz. Notevoli potenzialità anche in Nuova Zelanda, dove utilizzato soprattutto per arricchire gli aromi del più spigoloso Cabernet S. Il Sud Africa ha prodotto qualche interessante Merlot monovitigno, oltre a utilizzarlo con successo per tagli bordolesi, ma la varietà deve ancora trovare un’identità precisa nel paese.

Poiché i consumatori di tutto il mondo sono alla ricerca di altri buoni vini rossi come alternativa all’austero Cabernet, sembra probabile che il Merlot diventerà sempre più importante.  Si rammenta che il Merlot Noir non è parente diretto del Merlot Blanc a bacca bianca, assai meno nobile, che è stato parimenti coltivato a Bordeaux, sia pure in misura molto minore e decrescente.

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