Broglia

Broglia nel 1972, quando l’imprenditore tessile Bruno Broglia acquisì la tenuta La Meirana, la più grande proprietà vitivinicola del territorio con 65 ettari di vigneti, dal Conte Edilio Raggio. Prima di intraprendere questa avventura vinicola, Bruno aveva ristrutturato una villa a Gavi, affidando i lavori ai migliori architetti dell'epoca, come Luigi Vietti per gli interni e Pietro Porcinai per il giardino, che offre una vista unica sul borgo medievale di Gavi.

Nel 1974, il figlio Piero prese in gestione l'azienda e, nello stesso anno, venne ottenuta la DOC Gavi, con l’imbottigliamento del primo vino a marchio Broglia. Nel 1983, dopo la morte di Bruno, venne costruita una nuova cantina, progettata sempre da Luigi Vietti, e i vigneti vennero ampliati. Fu in questo periodo che iniziò la collaborazione con il professor Donato Lanati, enologo di fama internazionale, e con il professor Eynard, per mantenere il tradizionale sistema di impianto a Guyot.

Negli anni Novanta, con il crescente successo del Gavi sui mercati internazionali, l'azienda raddoppiò gli spazi della cantina e ampliò i vigneti, arrivando a coltivare i 65 ettari attuali. Oggi, la gestione della tenuta è affidata alla terza generazione della famiglia Broglia, con Roberto e Filippo, figli di Piero, e Bruno, figlio di Paolo, che ha continuato a seguire lo sviluppo della Meirana.

Sin dagli inizi, l'azienda ha puntato sull'innovazione in vigneto e in cantina, con importanti collaborazioni scientifiche, tra cui quella con l'Università di Torino per la ricerca di nuovi cloni di vite e con l’Università di Milano per studi pionieristici nella produzione di vini bianchi senza l’aggiunta di anidride solforosa. La cantina, progettata per esaltare la mineralità e la sapidità del Gavi, utilizza esclusivamente vasche in acciaio inossidabile dal 1983, anno della sua costruzione.

Oggi, la Broglia continua a produrre vini di alta qualità, rispettando la tradizione e innovando continuamente, mantenendo la Meirana come un punto di riferimento per il Gavi.