La Malvasia è un nome largamente usato in Italia e Spagna, per un’articolata serie di varietà, di solito antiche e di origine greca, che danno vini di carattere ad alta gradazione alcolica, spesso dolci. Sono in genere bianchi dal colore molto carico, ma non manca qualche rosso chiaro. La Malvasia è assai diffusa, e nel complesso va annoverata tra la decina di uve a buccia chiara più coltivate. Malvasia è la corruzione italiana di Monemvasia, porto della Grecia del Sud che nel medio evo era l’attivo centro naturale dei ricchi e amatissimi vini da dessert del Mediterraneo orientale, soprattutto di Creta, chiamata allora Candia. La Malvasia di Candia è una cultivar specifica della Malvasia. All’epoca della Repubblica di Venezia il vitigno era così importante che le botteghe veneziane di vino erano dette malvasie.
La Malvasia in almeno dieci varietà distinte e tipiche - bianca e rossa, secca e dolce - è una delle uve più coltivate d’Italia, con quasi 50.000 ha in Puglia e Piemonte. Una delle più importanti come quantità è la Malvasia Bianca di Chianti o Malvasia Toscana, coltivata anche in Lazio e Umbria, anche se il Trebbiano, con cui è tradizionalmente mescolata, è molto più popolare tra i viticoltori per la sua produttività. In genere è leggermente soggetta a ossidazione, il che non guasta nella produzione del Vin Santo per cui è portata in modo particolare. La Malvasia, o Malvasia di Candia, è con il Trebbianol’ingrediente classico di svariati bianchi dell’Italia centrale come Frascati, Marino, Est! Est!! Est!!!
Ma questo tipo di vino ha perso molto terreno in Toscana e poi in Umbria a partire dagli anni settanta, in quanto i produttori hanno sostituito Malvasia e Trebbiano con varietà internazionali più ricche di carattere. La Malvasia monovitigno è una rarità in Italia centrale, ma all’inizio degli anni novanta nella zona dei Castelli Romani ne sono apparsi alcuni esemplari. In Piemonte si produce presso Asti, a Casorzo d’Asti e a Castelnuovo Don Bosco, una Malvasia dolce di colore rosso scuro, a base per lo più di Malvasia di Casorzo, sebbene si conosca anche una Malvasia di Schierano.
Il migliore bianco secco italiano monovitigno a base Malvasia è prodotto in Friuli, dove due DOC Malvasia Collio e Malvasia Isonzo autorizzano la Malvasia Istriana, che secondo la tradizione locale fu portata dalla Grecia da naviganti veneziani nel Medio Evo. Nei Colli Piacentini e in alcune zone dell’Emilia si produce una Malvasia lievemente frizzante.
La Malvasia bianca dolce, prodotta con uve appassite e considerata in passato uno dei migliori vini italiani da dessert. La Malvasia delle Lipari è rinata negli anni ottanta e oggi la sopravvivenza di questa caratteristica reliquia dolce di colore aranciato, prodotta nell’isola vulcanica di Lipari, sembra assicurata. La Basilicata vanta una propria versione di Malvasia dolce, prodotta nella stessa zona dell’Aglianico del Vulture, accanto a quelle secche e spumanti. Anche la Sardegna ha la sua Malvasia Sarda.
La Malvasia Nera a buccia scura, particolarmente diffusa in Alto Adige, è di solito utilizzata con altre uve: come ingrediente secondario del Negroamaro nel tipico taglio rosso delle province di Lecce e Brindisi e come utile complemento del Sangiovese, al quale apporta colore e profumo, in Toscana. L’arrivo del Cabernet S. più aromatico e scuro, nei tagli toscani a base Sangiovese negli anni settanta e ottanta ha provocato un arretramento della Malvasia Nera, con prospettive incerte a lungo termine.
Il Piemonte è la sola regione a produrre in misura significativa vini da Malvasia Nera, con due DOC: la Malvasia di Casorzo, in versione sia secca sia dolce, e la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco. La superficie vitata totale è però inferiore a 100 ha e la produzione annua totale è di meno di 4.000 hi. Molti viticoltori della Corsica ritengono che la loro (Malvoisie) sia identica al Vermentino, che può far parte della grande famiglia della Malvasia.
Nel cuore dell’Atlantico la Malvasia di Candida in particolare conosce una nuova fioritura nelle vigne di Madeira, dove era la varietà più usata per produrre Malmsey prima dell’arrivo della fillossera. Numerosissime Malvasie sono coltivate anche in Porto-gallo, contribuendo a vini diversi come il Bugaco e il Colares; la Malvasia Rei (detta anche Seminario), una varietà senz’altro ordinaria, è un ingrediente del White Port.
In California gli oltre 800 ha di Malvasia Bianca, in gran parte concentrati nella contea di Tulare all’estremità meridionale della Central Valley, godono di nuova fama grazie all’attuale fortuna di tutto ciò che è italiano, e danno vini bianchi pungenti e non del tutto secchi, dotati di sostanza e carattere.
La varietà è coltivata in misura molto limitata in Grecia, soprattutto nelle isole Paros e Syros nel Mar Egeo, mentre come Malvazia è la terza uva bianca più piantata dell’ex Yugoslavia.