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Pinot Bianco

Nome italiano corrente del Pinot Bianco tanto coltivato in Italia, che probabilmente con questo sinonimo si vende più vino della quantità totale di quello etichettato Pinot Blanc, 7.000 ha (contro i 6.000 di Chardonnay e i 3.400 di Pinot Grigio.

È presente in particolare in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli e Lombardia, dove peraltro, come in Alsazia è più apprezzato il Pinot Grigio o Pinot Gris. In Italia fu osservato per la prima volta in Piemonte all’inizio dell'ottocento e fino a metà anni novanta il nome Pinot Bianco era utilizzato per il Pinot Blanc, lo Chardonnay e i tagli di entrambi. Ancora oggi in alcune vigne le due varietà sono coltivate fianco a fianco. Gli italiani in genere vinificano il Pinot Blanc come bianco con forte acidità, leggermente frizzante e non aromatico di pronto consumo, e spesso ricavano rese generose da questa vite. In Lombardia l'elevata acidità e gli aromi tenui sono particolarmente apprezzati per il settore degli spumanti.

Pinot Blanc, vitigno francese largamente coltivato, mutazione bianca osservata per la prima volta in Borgogna a fine ottocento del Pinot Grigio, a sua volta versione a bacca più chiara del Pinot Nero.

Se la sua base è la Borgogna, oggi ha la sua roccaforte in Trentino Alto Adige. Per anni non si è tracciata una distinzione tra Pinot Bianco e Chardonnay perché le due varietà possono sembrare molto simili a chiunque non sia un ampelografo esperto. Il più famoso di costoro, Galet, ha operato la distinzione citando tre forme diverse della varietà. Il vero Pinot Bianco è poco vigoroso e produttivo, quello selezionato e oggi largamente diffuso in Alsazia, detto da Galet Gros Pinot Bianco, lo è molto di più. Esiste inoltre una selezione della varietà che matura due settimane prima.

Nessun Pinot Bianco si distingue per la longevità o gli aromi penetranti; i suoi profumi sono sfumati. Di solito i vini prodotti con quest’uva hanno un corpo abbastanza pieno, il che ha senz’altro aggravato la confusione con lo Chardonnay, non solo in Borgogna ma anche in Italia nordorientale. Se in Borgogna tra i bianchi prevale lo Chardonnay, il Pinot Bianco è autorizzato in varie denominazioni bianche (e alcune rosse) della regione, dove però non è più molto coltivato.

Anche la roccaforte francese del vitigno è l’Alsazia, dove peraltro è meno importante, come superficie vitata totale, di Riesling, Gewurztraminer, Silvaner e anche del parente Auxerrois, con cui nella regione viene di solito mescolato per essere venduto come Pinot Bianco.

Se in Alsazia è considerato un utile tuttofare (ed è chiamato anche Clevner o Klevner), ha goduto in genere di maggiore considerazione in Germania, dove occupa una superficie più ampia (ma in totale molto inferiore a quella del Pinot Grigio, chiamato ivi Rulander o Grauburgunder) ed è detto Weissburgunder o Weisser Burgunder. È apprezzato per l’evidente somiglianza con lo Chardonnay celebre in tutto il mondo e per la capacità di accumulare zucchero nelle uve mature anche con rese relativamente alte. Piantato principalmente ma non solo in Germania orientale, Palatinato e Baden, è popolare come vino di stile più pieno e secco destinato ad accompagnare il cibo e ha ispirato convinti esperimenti di affinamento in legno.

Come Pinot Bianco è un bianco secco popolare in Italia, ma è in Alto Adige e Austria che con il nome di Weissburgunder la varietà tocca i massimi livelli e senza dubbio la massima maturità. Occupa quasi il 4 per cento della superficie vitata totale ed è presente in tutte le regioni, anche se il Riesling è più reputato nel Wachau. Il bianco secco varietale Weissburgunder si ricorda per il sentore di mandorla, il grado alcolico piuttosto alto e la longevità, ma ha conseguito le sue somme glorie nei ricchissimi Beerenauslese e anche nei Trockenbeerenauslese, grazie agli effetti del marciume nobile sulle vigne del Burgenland.

Il vitigno è presente in larga misura in Europa orientale. In Slovenia, Croazia e Vojvodina è coltivato estesamente ed è anche detto Beli (bianco) Pinot.

I viticoltori del Nuovo Mondo ammettono che il Pinot Bianco non ha esercitato lo stesso fascino dello Chardonnay, ma a Monterey ve ne era ancora qualche centinaio di acri e tra i prodotti più costosi figuravano i vini di Chalone, simili a Chardonnay. Le viti più vecchie definite Pinot Bianco quasi certamente non appartengono a questa varietà ma al Melon del Muscadet ( i nuovi impianti, destinati alla produzione degli spumanti nella fredda Carneros sono effettivamente di Pinot Blanc). Che in California non si sia fatta per molto tempo distinzione tra i vini prodotti da Pinot Blanc e da Melon conferma la tesi secondo cui il Melon era una varietà originaria della Borgogna.

In altre regioni del Nuovo Mondo il Pinot Blanc è generalmente ignorato a favore della varietà di uva bianca più famosa.

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