Il Nero di Troia: scopri il vino

Pubblicato il7 Anni fa da
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All'Uva di Troia, il vitigno autoctono pugliese, viene attribuito anche il nome Nero di Troia dovuta all’alta carica polifenolica contenuta nelle bucce, conferendo al vino un colore rosso rubino intenso che, a volte, può sembrare "nero".

Il vitigno dalle origini antiche, legato a leggende mitologiche dove si vede Diomede assumere un ruolo rilevante come diffusore della civiltà specie nell’Adriatico. Sbarcato sulle rive del promontorio del Gargano portò tralci di vite, provenienti dall’antica città di Troia o Ilio un antico sito storico dell'Asia minore geo localizzato nello Stretto dei Dardanelli, all’imperatore Federico II di Svevia che soggiornava nelle sue tenute in Puglia, e durante le lunghe giornate di caccia con il falco amava degustare il corposo vino.

Documenti storici descrivono il Nero di Troia un vino aristocratico, perché nel 1533 la città di Troia un comune nella provincia di Foggia fu acquistata dai marchesi D’Avalos i quali venuti a conoscenza di questo vino e del l’adattamento pedoclimatico vollero incrementare la coltivazione nelle aree circostanti.

Il vitigno si diffuse notevolmente verso la costa Adriatica e precisamente nella provincia di Foggia fino a raggiungere il promontorio del Gargano e scendere verso sud nelle province della B.A.T.

L’uva di Troia non ha brillato di luce propria da subito, il vino data la sua potenza alcolica e polifenolica è stato utilizzato come correttore per molti vini più deboli.

La sua riscoperta a portato i produttori di uva di Troia a vinificarlo in purezza perché si è dimostrato che si ottengono vini di altissimo livello qualitativo. Nell’ultimo trentennio la presentazione del Nero di Troia nelle manifestazioni di interesse internazionale come Vinitaly, Anuga Food, ha suscitato curiosità e grande interesse e altrettanti giusti riconoscimenti.

 

NERO DI TROIA: DEGUSTAZIONE VINO

Il frutto del vitigno si differenzia in due cloni: "Uva di Troia" dal grappolo medio-grande e acino tondo, il "Summarrello", con un grappolo cilindrico piccolo e compatto con acini medio-piccoli, quest'ultimo prodotto in quantità limitata solo nelle zone limitrofe alla città di Troia.

Il vino ottenuto dall’ Uva di Troia ha un colore rosso rubino con riflessi granati.

Sensazioni retronasali olfattive emozionanti da una gran fittezza di spezie, di prugna, di frutto nero maturo.

Sapore eccellente in morbidezza, dalla modesta tannicità e con l'aroma dolcemente balsamico.

Chiusura molto lunga e persistente per la potenza enoica e il vigore della sua maestosa espressione del territorio.

NERO DI TROIA: ABBINAMENTI CIBO E VINO

Gli abbinamenti di cibo perfetti al vino Nero Troia sono piatti a base di verdure cotte (cime di rapa, orecchiette con broccoletti, cavolo verde, cavolo cappuccio, cavolo verza…) con aggiunta di acciughe salate e peperoncino, minestre di legumi, pasta fatta a mano al ragù di carni rosse, arrosti di carne, brasato, formaggi stagionati, salumi anche piccanti, taralli scaldatelli al vino.

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