In passato i vini bianchi pugliesi furono relegati in una posizione prettamente marginali e quasi sempre utilizzati come base per la produzione dello spumante oppure per il taglio dei vini provenienti da altre zone geografiche. Dagli anni settanta a oggi i vini bianchi pugliesi stanno acquisendo sempre più importanza sul mercato enologico, non solo per il vasto assortimento disponibile, ma anche per l'alta qualità, la quale viene favorita da un territorio caratterizzato da aree collinari pianeggianti e da un clima temperato.
Vini bianchi della Puglia DOC e DOCG
Diversi vini bianchi pugliesi sono riusciti ad aggiudicarsi le prestigiose denominazioni DOC e DOCG, a partire dal Gravina Bianco.
suddetto è uno dei vini bianchi più antichi d'Italia, in quanto la sua produzione risale addirittura al VI secolo a.C.
vitigni necessari alla sua realizzazione, ossia Malvasia e Blend di Greco, provenienti dalla Magna Grecia, hanno trovato il loro luogo di sviluppo ideale proprio nella regione Puglia.
Lo stesso discorso vale anche per il Moscato Bianco di Trani, il cui vitigno autoctono per antonomasia, di probabili origini elleniche, si è poi diffuso a macchia d'olio nell'intero bacino mediterraneo.
Locorotondo è invece un grande classico e viene apprezzato sia per la sua piacevole bevibilità, sia per la sua freschezza, tanto da diventare il protagonista incontrastato di pranzi e cene a base di pescato.
Concludiamo con il Martina Franca, la cui produzione è circoscritta solo nelle province di Taranto, Bari e Brindisi.
Le sue peculiarità più evidenti sono il gusto delicato e asciutto, la colorazione paglierina/verdolina più l'odore inebriante.
Come vengono prodotti i vini bianchi pugliesi
I vini bianchi pugliesi, prodotti il più delle volte tramite raccolta e lavorazione dei vitigni autoctoni, sono il risultato del costante impegno delle varie aziende, le quali devono attenersi a rigidi standard qualitativi, specie se le etichette sono fregiate da denominazione DOC, DOP, DOCG e IGP.
migliori vini bianchi pugliesi
Seppur meno noti rispetto a quelli rossi, i vini bianchi pugliesi sono sempre pronti a stupire il palato di tutti coloro che li assaggiano.
Tra questi troviamo il Locorotondo, il Gravina Bianco, il Cinque Uve Bianche Murgia, lo Chardonnay e il Bombino Bianco di San Severo.
5 Uve Bianche Murgia
Prodotto con i vitigni Malvasia, Verdeca, Chardonnay, Fiano e Greco cresciuti a 500 metri sul livello del mare e coltivati con il sistema a spalliera, il 5 Uve Bianche Murgia di Poderi D'Agostino, viene sottoposto a una fermentazione lunga quindici giorni, la quale avviene all'Interno di vasche in acciaio inox a una temperatura controllata pari a 14-16°C.
Dopo questa fase si procede con la fermentazione in presenza di lieviti per quattro mesi.
prodotto finito presenta una colorazione giallo paglierino intensa con riflessi tendenti al verde, mentre all'olfatto si avvertono sentori agrumati, di banana, pesca bianca, mela e ananas.
Dato il suo gusto morbido e ricco, il 5 Uve Bianche Murgia si sposa alla perfezione con formaggi freschi, crostacei, minestre, tempura, sushi, sashimi e crostacei.
Chardonnay
Lo Chardonnay Rivera è un vino di colore giallo paglierino con riflessi dorati.
A naso risulta articolato, con intensi profumi floreali, di frutta tropicale, vaniglia e pasta di mandorla.
migliori abbinamenti si verificano con verdure, lumache, carne d'agnello, formaggi dalla pasta semi dura, puccia leccesi, salumi e frutti di mare.
Bombino Bianco
Bombino Bianco di San Severo cantine d’Araprì nella versione brut spumantizzata, è un vino giallo paglierino con note aromatiche che rimandano subito alla frutta matura.
Si consiglia di abbinarlo alle portate a base di carne bianca in umido, ampio spazio agli spaghetti alle vongole, ai ravioli con zucca e amaretti, al risotto con i funghi e alle verdure.
Come servire i vini bianchi pugliesi
Per far sì che un vino bianco pugliese abbia la possibilità di godere di tutti i suoi profumi, conviene servirlo a una temperatura compresa tra i dodici e i quattordici gradi.
calici perfetti sono senza dubbio lo Chardonnay e il Borgogna.
primo, caratterizzato da un accentuato fondo rotondo, ha il potere di valorizzare le caratteristiche organolettiche del contenuto, mentre lo stelo sottile aggiunge un tocco di eleganza extra alla tavola.
Per quanto riguarda invece il calice Borgogna, è un modello con la pancia in assoluto più ampia, perfetta per esaltare le note fruttate e per facilitare il consumo.
Come abbinare i vini bianchi pugliesi
I vini bianchi pugliesi fermi o Brut spumantizzati sono perfettamente abbinabili alla stragrande maggioranza dei prodotti gastronomici e delle tradizionali ricette locali, basti pensare a patate, riso e cozze, al baccalà con olive e patate e alle zuppe di pesce.
Per quanto riguarda invece i piatti di terra, è corretto menzionare le bombette, i salumi, i formaggi stagionati e i lampascioni. I vini dalla consistenza dolce leggera e fresca accompagnano in modo sublime anche i dessert come cartellate, dolcetti a base di pasta di mandorle, pasticciotti, mostaccioli e fichi secchi mandorlati.